Oggi nella base tedesca di Ramstein si tiene il nuovo vertice tra Stati Uniti e alleati (tra cui la Nato) per coordinare nuovi aiuti militari all’Ucraina.
Al vertice di Ramstein le decisioni per rafforzare ulteriormente la difesa dell’Ucraina sono importanti. Gli Usa e gli alleati si riuniscono ancora per decidere sulle prossime strategie da mettere in atto: Zelensky si aspetta un potente pacchetto di supporto militare dagli Stati Uniti, ma non mancano all’appello neanche Italia, Finlandia, e tutti i Paesi che hanno stretto alleanza col patto di Tallinn.
Oggi nella base tedesca di Ramstein si tiene il nuovo vertice tra Stati Uniti e alleati (tra cui la Nato) per coordinare nuovi aiuti militari all’Ucraina. Ad aprire la riunione è stato il segretario della Difesa americano Lloyd Austin, affermando: “È un momento decisivo per l’Ucraina e per tutto il mondo”. Subto dopo è intervenuto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Non abbiamo tempo. Conta Il tempo è un fattore determinante. Dobbiamo agire in fretta. Abbiamo bisogno di panzer da difesa e da combattimento”.
Solidarietà per l’Ucraina
In un momento così turbolento per l’Ucraina in cui si prevede una nuova offensiva russa in primavera, ogni arma in più è importante per difendersi. Ma non è del tutto d’accordo il Cremlino che avverte sulle conseguenze negative che ci saranno fornendo carri armati pesanti a Kiev, che “non cambieranno nulla sul terreno”.
Ma nulla cambia per l’Italia: il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto non tentenna sul sostegno che continuerà a dare al Paese ucraino. “Continueremo a fare la nostra parte”, dichiara, parlando al collega ucraino Oleksii Reznikov: “Non vi lasceremo soli di fronte a una vile aggressione. Siamo e resteremo al fianco del popolo ucraino a difesa di democrazia e libertà”.
Solo la Germania resta ancora ostile all’invio di armi in Ucraina, tanto che la Polonia ha minacciato che se la Germania continua a mettersi di traverso, fornirà i carri anche senza il permesso. Berlino, secondo il ministro della Difesa Boris Pistorius, deve approvare la consegna dei tank se altri Paesi che li hanno acquistati vogliono donarli a un Paese terzo.
2,5 miliardi di dollari dagli Usa… e non solo
Intanto gli Stati Uniti hanno inviato un pacchetto di armi all’Ucraina. Washington ha autorizzato un secondo invio di armi nel giro di un mese, attraverso il quale ha autorizzato la fornitura a Kiev di altri 2 miliardi e mezzo di dollari di armi. Saranno inviati 90 mezzi corazzati Stryker e 59 veicoli da combattimento Bradley.
Anche la Finlandia ha annunciato un pacchetto di aiuti militari all’Ucraina: 400 milioni di euro, che includono artiglieria pesante e munizioni ma nessun carro armato Leopard. Quello di oggi è il dodicesimo pacchetto di aiuti alla difesa fornito dal Paese nordico in Ucraina.
Intanto Estonia, Regno Unito, Polonia, Lettonia, Lituania, Danimarca, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia, attraverso il patto di Tallinn, si impegnano “a perseguire collettivamente la consegna di una serie di donazioni senza precedenti”.
“Grazie all’Estonia per il prossimo e più grande pacchetto di aiuti armati da questo Paese. Per obici e munizioni. Grazie alla Svezia per il nuovo pacchetto militare. Il secondo Nlaw, Archer e Bmp. Grazie alla Danimarca per aver deciso Caesar per i nostri soldati, rafforzerà seriamente il nostro esercito. Grazie alla Lituania per il nuovo pacchetto militare. Per cannoni antiaerei, munizioni e aeromobili ad ala rotante”, dice Zelensky.